Il parroco

Il nostro parroco

Carissimi ,

mi fa piacere raccontarvi qualcosa di me, per cominciare a conoscerci. Sono nato a Salerno 48 anni fa, primo di quattro figli. 

Mia mamma si chiama Maria e mio papà, che è già in cielo, Gerardo. Sono zio di 8 nipoti, figli delle mie sorelle. 

Ho trascorso un’infanzia serena con la mia famiglia, senza eventi particolari. L’adolescenza invece è stata segnata da un 

problema economico familiare, che mi ha costretto ad andare a lavorare dopo le scuole medie. Ho fatto vari tipi di lavoro: 

il barista, il cameriere, il carrozziere, il bracciante agricolo, l’agente di commercio. Insomma, ho fatto un po’ di tutto. 

Pian piano ho cominciato ad avere qualche soddisfazione, soprattutto quando sono diventato rappresentante 

di una multinazionale che vende grandi impianti. Nel lavoro cercavo soprattutto la serenità economica, e rimproveravo 

a mio padre di non essere stato in grado di garantirla alla mia famiglia.

In quel tempo la fede non mi interessava affatto e certo non era un argomento di cui si parlava in famiglia o nel giro che frequentavo. Non conoscevo persone credenti o in ricerca della Verità.

La riscoperta del Signore è avvenuta a 26 anni circa, in modo non cercato. Il mio datore di lavoro si era da poco avvicinato alla Chiesa e aveva cominciato un cammino di fede. Insisteva spesso perché andassi con lui a degli incontri che faceva in una parrocchia. Dopo molti inviti rifiutati, una sera decisi di andare, ma solo per educazione e per non dire sempre di no. 

Conobbi allora un sacerdote, padre Raffaele, che mi invitò a un ritiro, dove andai senza sapere bene di cosa si trattasse né cosa aspettarmi. Così cominciai, ogni tanto, a partecipare agli incontri di quel gruppo e a seguire saltuariamente quel cammino di fede. Conobbi molte persone che mi aiutarono, parlandomi di Dio e dandomi consigli preziosi.

All'epoca stavo con una ragazza e il lavoro mi andava piuttosto bene: avevo finalmente ottenuto ciò che volevo. 

Ma cominciare ad ascoltare la parola di Dio provocò in me una crisi: da una parte non riuscivo più a vivere come prima, non ci trovato più gusto, ma dall'altra ancora non avevo una vita nuova. Quindi l’incontro con Dio all'inizio non fu facile o emotivamente piacevole, anzi! Per un anno e mezzo vissi chiedendomi che senso avesse questa situazione interiore di stallo.

La svolta avvenne quando mi invitarono a partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù di Parigi, nel 1997. 

Non avevo mai fatto un pellegrinaggio in vita mia, né avevo mai visto il Papa. Mi colpì moltissimo Giovanni Paolo II e quello che disse sulla speranza. In quella occasione nacque in me la vocazione sacerdotale. Non che io ci capissi qualcosa, ma altri, per fortuna, capivano meglio di me quello che mi stava succedendo e mi proposero di entrare in seminario. 

Accettai, lasciai il lavoro, la famiglia e tutto quello che mi ero faticosamente costruito negli anni.

C’era però il problema degli studi interrotti. Potete immaginare la difficoltà di tornare a scuola a 28 anni: dovevo ancora finire le superiori! Con l’aiuto di Dio e di molte persone sono riuscito a prendere la maturità classica e a continuare gli studi di filosofia e teologia all'Università Gregoriana. Durante gli anni del Seminario ho vissuto alcuni periodi di missione in Venezuela, Bolivia, 

Cile e Albania.Dopo l’ordinazione, ricevuta in San Pietro da Benedetto XVI nel 2007, mi sono specializzato in Diritto canonico, 

il che mi ha portato a lavorare due anni come cancelliere del Tribunale Ecclesiastico di Prima Istanza di Roma. 

Ringrazio il Signore per questi dieci anni di sacerdozio, e soprattutto per l’esperienza vissuta come viceparroco nella parrocchia di "Sant'Igino Papa" e “Nostra Signora di Coromoto”. Ringrazio il Signore anche perché mi ha mandato qui a sant'Alessio come parroco, e nutro la speranza di essere per voi un’immagine non troppo lontana del Buon Pastore, che è Gesù.

Scrivo queste righe con il desiderio di potervi incontrare e conoscere di persona. 

Nell'attesa chiedo al Signore che mi benedica e vi benedica. Pax

                                                                                                                                                            Don Gianpiero




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